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Phaneron : pl. Phanera. Tout ce qui est dans tous les sens présents à l’esprit. (à partir de la contribution pour le supplément du dictionnaire de siècle, 1909)Le phaneron désigne tout ce qui pourrait venir à travers l’esprit de toutes les manières possibles. Il s’agit d’une définition assez vague qui nécessite une clarification complémentaire et Peirce leur fournit dans certains composés de manuscrits dans les dix premières années de la ' 900. La première façon de jeter certains clair sur ce concept et d’étudier son étymologie, c'est-à-dire le sens de d’origine grecque.« Je pense que cela conduira à la transparence pour inventer le substantif » Phaneron "(φανερòν étant la plus fréquente adjectif grec qui signifie apparent, contenant la même racine que le phénomène, phantom, fantaisie, face, nu," BOLD ", etc.. C’était la même que celle des phares Latin, grec φ ναι, pour dire, l’idée de clarté a été communiquée par elle depuis le tout premier) pour désigner un objet quelconque dont une personne est au courant ne consiste pas seulement à être les premiers au courant de quelque chose d’autre, mais directement. » (MME 612:7, 8, 1908)Le mot φανερóν en grec et l’expression peut-être plus simple de dire manifeste. Étymologiquement, le terme le plus près possible « évident », mais manifest et évident en raison de la déformation de l’accent, ils ont échangé le sens dans notre langue. (...) Il n’y a aucun doute que φανερoς signifie tout d’abord mis en évidence, entièrement ouvert au public. (...) J’aimerais qu'avoir le privilège d’inventer un terme, phaneron, pour désigner tout ce qu’il est loisible à une fiche d’observation dans son intégralité. (164)De ces versets, nous commençons à comprendre quelques caractéristiques importantes. Tout d’abord le phaneron vient de l’adjectif grec qui indique ce qui est absolument évident, totalement observation exposée. Il et complètement exposé à la lumière, afin que rien ne reste dans l’ombre.La citazione dal MS 612 contiene, inoltre, un termine chiave per comprendere quale sia il livello della nostra indagine: il modo in cui il phaneron e presente alla mente e quello della awareness, che puo essere descritta come l’“ingrediente base” (165) di ogni stato di (164) Ivi, p. 102, 104. (165). De Tienne spiega “Awareness is involved in every state of consciousness as its basic ingredient. The slightest vigilance is a source of mental light (however dim) and brings something to the coscienza. Dobbiamo fare attenzione a non confonderla con lo stato di piena coscienza, attraverso cui tutte le altre scienze si rivolgono ai propri oggetti, perche lo sguardo fenomenologico si situa a un livello precedente. E talmente originale che precede la distinzione tra soggetto e oggetto, essi sono ancora ‘fusi’ insieme. “soggetto e oggetto non sono ancora totalmente discriminati in questi feeling” (166). L’oggetto qui non e ancora “oggettivato”, ossia posto a distanza rispetto al soggetto, come al contrario accade gia nei fenomeni percettivi167 percio il phaneron si trova sempre in piena luce. Infatti, perche qualcosa rimanga nascosto e prima necessario che ci sia un soggetto definito che osserva da un certo punto di vista. Egli scoprira che e impossibile cogliere gli oggetti in modo totale perche la sua prospettiva implica l’esistenza di punti d’ombra, di lati che restano nascosti. Se pero colui che osserva non e ancora distinto dall’oggetto osservato, il problema non si pone. La awareness si colloca in questo livello di indistinzione.Un altro tratto caratteristico della faneroscopia e che non si occupa della realta dei propri oggetti. Questo aspetto poteva essere ipotizzato gia a partire da quanto detto nel parágrafo precedente. La realta, infatti, e raggiunta solo dalla mediazione e dalla generalita, vale a dire dalla terza categoria. La faneroscopia, invece, studia l’esperienza che precede la mediazione, quindi non giunge a una conoscenza in senso pieno e non puo stabilire la realta dei suoi oggetti, anche perche non puo neppure stabilire se siano interni o esterni al soggetto. Una realta esterna non e un phaneron, perche non e completamente aperta alla nostra osservazione. (168). La faneroscopia non si domanda assolutamente in che misura i phaneron che studia corrispondano a delle realta. (169) Fino a questo momento abbiamo rintracciato alcune caratteristiche del phaneron, ma non e ancora chiaro cosa esso sia. Non sapremmo dire quali generi di fenomeni siano compresi nella sua definizione e quali no. Servirebbero degli esempi che chiarissero cosa Peirce intende in modo da evitare interpretazioni scorrette. In effetti Perice fornisce alcuni “elenchi di phanera” che dovrebbero aiutare il lettore nella comprensione ma di fatto l’effetto che provocano e solo una maggiore confusione perche in essi troviamo compresi fenomeni completamente diversi tra loro.
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